Santa Marinella Hotel

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Hotel L'Isola Santa Marinella

Hotel L'Isola


.: SANTA MARINELLA
 Santa Marinella è un comune di 16.727 abitanti della provincia di Roma.
 E' un elegante centro balneare, 7 m.slm, 11819ab, famosa per il pesce che viene pescato ogni giorno dai locali pescatori, dalle vongole ai frutti di mare, dalle triglie agli scampi. E' situata nel tratto di costa che va da Santa Severa a Civitavecchia, la costa è rocciosa e i pochi tratti sabbiosi sono stati realizzati riportando continuamente la sabbia dal mare che anno dopo anno cercava di portarsene via il più possibile. Proprio per questo motivo è stata realizzata, durante la metà del 1900, la grande scogliera, oggi casa di numerosi ricci di mare. Moderna stazione balneare, sorge dove un tempo era operante il porto etrusco e poi romano di Punicum, uno dei tre porti della vicina città etrusca di Cerveteri. Purtroppo sono poche le tracce dell'antica città sparse qui e lì lungo il vasto territorio. Il nucleo originario della città si estende tutto in lunghezza sul mare e lungo l'antica via Aurelia. La cittadina è ben collegata a Roma e a Civitavecchia sia tramite autobus che tramite treno, infatti la stazione ferroviaria è in posizione abbastanza centrale, tra strade e negozi e il mare. E proprio alle spalle della linea ferroviaria si estendono le nuove aree residenziali.
 Si pensa che al posto della cittadina di SANTA MARINELLA sorgesse in antichissimi tempi una cittá o almeno una fortezza etrusca di data assai remota. Strano é che gli scrittori romani non parlino di questa cittá. Questo silenzio venne spiegato dal fatto che la cittadina poteva essere decaduta prima ancora che i Romani conquistassero questi lidi, o che i Romani, nell' atto della conquista, l' avessero distrutta.
.: STORIA
 Il territorio marittimo di Caere, dopo la conquista romana, fu attraversato dalla via Aurelia. Itinerari e mappe antiche segnano come tappe più importanti: Lorium (presso Castel di Guido), Baebiana (presso Palidoro), Ad Turres (Statua), Alsium (Castello di Palo), Pyrgi (Castello di Santa Severa) e Castrum Novum (Torre Chiaruccia).
 Le coste, ricche di laghi costieri comunicanti con il mare e di foci di fiumi, potevano fornire facili attracchi per la navigazione più antica, svolta con vascelli di scarso pescaggio, ma solo dopo il successivo mutamento delle coste, l’interramento dei laghi e la costruzione di navi di maggiori dimensioni, si ha, nell’età di Traiano, la costruzione del porto di Centumcellae (Civitavecchia).
 Tuttavia, l’Itinerarium Maritimum Antonini Imperatoris, un portolano dell’età di Caracolla, fornisce in questo tratto costiero un elenco di positiones, ossia , possibili punti di attracco: Pyrgi (distanza da Porto 28 miglia, pari a Km 53,200); Panario (distanza da Pyrgi 3 miglia, pari a Km 4,400), sito che potrebbe essere identificato con l’insenatura su cui si protende il piccolo promontorio dopo Quartaccia, al Km 57,600 dell’Aurelia, e dove è localizzata una villa romana imperiale; Castrum novum (distanza da Panapio 7 miglia, pari a Km 10,300), identificabile con Torre Chiaruccia.
 Nel tratto di costa più settentrionale esistevano, poco arretrati rispetto al mare, dei piccoli e fortificati insediamenti, identificati a Ponton del Castrato e alla Castellina, che si affacciano da nord-est e da nord Capo Linaro.
 Diverse estese zone cimiteriali fanno supporre un popolamento diffuso e concentrato in abitati di modeste estensioni, in prossimità dei Monti della Tolfa a confine con Tarquinia, forse a controllo di traffici interni collegati con il bacino metallifero tolfetano.
 I santuari, segnalati soprattutto in questa zona, hanno decorazioni architettoniche risalenti proprio al momento dell’impatto con i Greci di Focea.
 A Pyrgi, a Punta della Vipera e alla foce del torrente del Marangone, vengono costruiti dei tempietti connessi con la navigazione e con le attività mercantili.
 Un ruolo dominante, di tipo politico-militare, viene riconosciuto al santuario di Pyrgi, espressione diretta dello stato di Caere, fra 500 e 470 a.C.
 Con la conquista romana, metà del territorio di Caere viene confiscato divenendo agro pubblico di proprietà statale.
 L’organizzazione di tipo militare prevede insediamenti fortificati sulle coste, rapidamente raggiungibili dalla fondazione della via Aurelia.
 Solo dopo le guerre annibaliche, il territorio, scelto come zona di villeggiatura della classe senatoriale urbana, cominciò a essere ripopolato.
 Alcune segnalazioni di fattorie databili tra II e I sec. a.C., con strutture da destinare ad attività agricole, permettono di rilevare un popolamento rurale diffuso e contemporaneo allo sviluppo di ville marittime che, collegate con i fondi agricoli dell’entroterra e spesso dotate di grandi vasche a mare per la piscicoltura, dovevano assolvere anche una funzione produttiva.